La "Gerusalemme Celeste"

Il concetto di “Gerusalemme Celeste” è presente sin dai tempi dei Patriarchi del popolo d’Israele. Nell’Antico Testamento l’episodio della scala del sogno di Giacobbe su cui gli angeli salivano e scendevano ne è l’esempio più significativo. Giacobbe chiamò quel luogo della rivelazione “Porta del Cielo”: si trattava di Sion, unita alla Gerusalemme Celeste da un legame indissolubile.

La Gerusalemme Celeste ha delle precise caratteristiche simboliche:

  • è una città perfetta a forma di cubo, come il Santo dei Santi;
  • al suo centro sorge l’albero della vita;
  • è piena di ricchezza e splendore;
  • ha dodici porte sormontate da altrettanti angeli e dai nomi delle dodici tribù d’Israele;
  • non ha bisogno di un tempio, perché Dio e l’Agnello sono il suo tempio;
  • non ha bisogno della luce del sole e della luna, perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’agnello;
  • poggia su dodici basamenti sopra i quali sono i nomi degli apostoli.
La Gerusalemme celeste in una miniatura del XII secolo.

Gerusalemme nei grandi poemi

Gerusalemme, con la potenza del suo fascino e la forza della suggestione, è presente nella produzione letteraria italiana.

Dante Alighieri (1265-1321) colloca la selva oscura e dunque l'ingresso dell'Inferno proprio nei pressi di Gerusalemme: è infatti qui che Lucifero, l'angelo ribelle, cadendo dal cielo ha scavato un profondo imbuto, fino al centro della Terra, facendone il suo regno.

mezzo all'oceano, Dante colloca la collina del Purgatorio, alla cui sommità si trova l'Eden, il Paradiso terrestre.

Torquato Tasso (1544-1595) (nel dipinto) è l'autore de la Gerusalemme liberata. Il poema, pubblicato per la prima volta a Padova nel 1581, si apre con la fase finale della lotta delle armate cristiane contro i musulmani per la liberazione del Santo Sepolcro. Siamo nel periodo della Prima Crociata: per mezzo dell'arcangelo Gabriele, Goffredo di Buglione riceve l'incarico di liberare la Città Santa.

Nel 1593, Torquato Tasso dà alla luce la Gerusalemme conquistata, una sorta di rifacimento della Gerusalemme liberata, anche se con risultati minori sotto il profilo letterario. L'idea, dichiarata dall'autore, è quella di narrare una Gerusalemme meno terrena, in grado di avvicinarsi maggiormente all'idea della Gerusalemme celeste.

Anonimo, Ritratto di Torquato Tasso, XVI secolo.