Dizionario del Cristianesimo
Antropologia
Il termine designa quell’insieme di rapporti di collaborazione che s’instaurano tra gruppi distinti all’interno di una società. I corrispondenti termini in francese e inglese (alliance) si riferiscono anche ai rapporti di affinità, cioè di parentela creata dal matrimonio. Secondo questa concezione, il matrimonio va inteso come un’alleanza che coinvolge non soltanto due individui, bensì due gruppi e i loro reciproci interessi, attraverso lo scambio di persone (sposi) e di beni di valore. Le relazioni sociali stabilite tramite la politica delle alleanze matrimoniali non si configurano sempre come pacifiche: “noi sposiamo quelli che combattiamo” è un’espressione ricorrente in Nuova Guinea; d’altra parte, proprio attraverso i meccanismi dell’alleanza, l’ostilità e l’aggressività vengono ritualizzate, in modo da consentire rapporti di cooperazione.
Diritto internazionale
Accordo tra due o più Stati, in virtù del quale i contraenti si obbligano a seguire una condotta politica comune in tempo di pace e a praticare una comune attività in caso di guerra, sia soccorrendosi vicendevolmente, sia partecipando alle ostilità. Dall’alleanza deriva, di regola, il divieto per i contraenti di concludere altre alleanze e altri patti che siano in contrasto con il vincolo assunto. Gli alleati s’impegnano, solitamente, a non concludere pace separata e a sottoporre le loro forze armate a un comando unico.
Religione
La Bibbia usa due termini di significato non identico per indicare la realtà che noi esprimiamo con la parola alleanza. Nel Primo Testamento è frequentissimo il termine ebraico berit, che indica alleanza tra pari o tra superiore e inferiore, ma sempre una decisione intercorsa tra due. La traduzione greca dei Settanta si serve del termine diatheke, che indica decisione irrevocabile: un esempio tipico è il testamento; per questo in ambiente cristiano si è parlato più comunemente di testamento e solo recentemente è diventato popolare il concetto di alleanza o patto. La Bibbia presenta lungo il corso del Primo Testamento una serie di alleanze tra Dio e gli uomini, ordinate verso l’Alleanza definitiva e perfetta della salvezza degli ultimi tempi. Il termine comincia a essere usato per l’alleanza stabilita tra Dio e la famiglia di Noè dopo il diluvio (Gen 9, 8-17). Fondamentali sono le alleanze con Abramo (Gen 15, 1-18) e Mosè (Es 19), da cui ha origine la storia del popolo ebraico. Determinante è la formula dell’alleanza con il re David (2Sam 23, 5): le sorti del popolo s’identificheranno con quelle del re e della sua discendenza. Ma constatata la ricorrente esperienza dell’infedeltà del popolo all’alleanza e presa coscienza che essa non è destinata a fondare un rapporto esclusivo tra Dio e il suo popolo, ma a fare del popolo stesso un veicolo per l’estensione della pace divina a tutta l’umanità, sorgerà, soprattutto nella predicazione profetica, la prospettiva del rinnovamento dell’alleanza mosaica. La nuova Alleanza sarà eterna, non più esposta a cedimenti, perché sarà accompagnata dal rinnovamento del cuore dell’uomo: in esso Dio porrà la sua legge e il suo spirito. L’Alleanza è frutto dell’iniziativa divina, è un dono, è fondata sull’impegno che Dio contrae con se stesso a essere fedele alle sue promesse.