Dizionario del Cristianesimo

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Introduzione

Dal greco antico katechesis; istruzione orale, termine adottato dalla Chiesa  cristiana per indicare l’istruzione religiosa orale della religione cristiana, fatta da un competente ministro della Chiesa. Dalla voce primitiva derivano pure le altre accezioni: catechismo, la dottrina impartita e, per traslato, il libro che la contiene, e catechetica, l'arte d’insegnare.
Il primo catechista è in questo senso Gesù Cristo , il quale dal Vangelo  appare continuamente nell’attitudine dell’insegnare. Dopo Gesù gli apostoli  aiutati dai diaconi; a loro volta i genitori evangelizzati presso la loro prole.

La Chiesa cristiana primitiva

Della catechistica nella Chiesa cristiana primitiva, prevalentemente orale, due soli scritti ci sono giunti: la Didachè o Dottrina degli Apostoli, e il Pastore di Erma; entrambi rispecchiano l’insegnamento religioso in Roma intorno al II secolo. Nella maggior parte dei casi, l’insegnamento era impartito ad adulti, si prefiggeva quindi di sradicare pregiudizi ed errori; assumendo una forma prevalentemente polemica e apologetica. Prima di entrare a far parte della Chiesa, s’imponeva un lungo periodo d’istruzione e di prova, che si diceva catecumenato.
La principale scuola catechistica di quel tempo è l’Alessandrina (Egitto), iniziata da san Panteno (180); il capo riconosciuto di questa catechesi fu san Clemente Alessandrino, autore del Protreptico o Esortazione ai Greci, del Pedagogo e degli Stromata o Tappeti; opere che costituiscono un tutto organico di catechetica.
Successore fu Origene che noi ricordiamo qui specialmente per il valore pedagogico del libretto Sulla Preghiera, per il suo metodo didattico fondato soprattutto sulla Sacra Scrittura. Pure sulla Scrittura si fondava la catechesi di san Cirillo di Gerusalemme. Preziosissima è la catechesi di san Gregorio di Nissa: nei 40 capitoli di tale opera, l’autore espone i dogmi fondamentali del cristianesimo ; nel prologo egli dedica espressamente il lavoro ai maestri cristiani.

I Padri latini

Tra i Padri latini certo non mancarono ottimi trattati di catechetica: citeremo il De baptismo, il De oratione e il De poenitentia di Tertulliano; il De dominica oratione di san Cipriano; il Commentarium in Symbolum Apostolorum di Rufino, opera importante per la conoscenza della catechetica dei primi secoli. Ricordiamo, inoltre, sant’Agostino con il suo De catechizandis rudibus: un prezioso trattatello di metodologia.
Con il graduale diffondersi del cristianesimo, il catecumenato sparì e venne sostituito da scuole apposite, annesse alle cattedre episcopali, e soprattutto dall’istruzione monastica. Durante l’epoca barbarica l’insegnamento religioso perdette alquanto di organicità e decadde perciò profondamente, ma non cessò l’insegnamento predicato nelle chiese. Reagirono alla decadenza dapprima san Gregorio Magno, più tardi e più vastamente Carlo Magno con una precisa organizzazione delle scuole episcopali e parrocchiali, e della celebre Scuola Palatina.

Nel Medioevo

Nel Medioevo la catechistica s’imperniava essenzialmente sulla Bibbia  per i gradi superiori e sulle spiegazioni del Simbolo, del Pater e del Decalogo per gli inferiori. Essendo allora molto limitata la conoscenza della lettura, l’insegnamento al popolo era soprattutto orale, ma grande fu pure l’efficacia della liturgia .
Man mano che si delineava il rinascimento della civiltà, le condizioni miglioravano e anche più copiose diventavano le opere didattiche e i sussidi relativi, come la Biblia pauperum. I grandi ragionatori dell’epoca d’oro della Scolastica non si rivolgevano ex professo al popolo, ma ai teologi delle università e dei conventi. Più tardi, Jean de Gerson (teologo e filosofo francese, 1363-1429) ci diede un’operetta, De parvulis ad Christum trahendis, ottima guida per i catechisti.

Dalla Riforma ai giorni nostri

 All’epoca della Riforma  le grandi polemiche dottrinali occupavano il campo storico e non lasciavano apparire la semplice catechesi; tuttavia appunto da quel tempo il Concilio  di Trento (1545-63), propostasi la riforma della disciplina e della scienza ecclesiastica, si rifece alle basi e diede una forma definitiva alla catechetica, facendo redigere dai domenicani Francesco Foreiro, Leonardo Marini ed Egidio Foscarari il Catechismo romano per i parroci, base di tutti i catechismi successivi e pubblicato in forma definitiva da san Pio V nel 1566. Il Concilio impartì norme rigorose per l’insegnamento. I grandi santi di quest’epoca, detta della Controriforma , cooperarono con grande energia a realizzare le prescrizioni del Concilio; inoltre, si ebbe una fioritura di Ordini religiosi, i quali posero in prima linea l’insegnamento catechistico. Gli effetti dei decreti tridentini continuarono a vedersi nei secoli XVII e XVIII e Benedetto XIV prescrisse per tutti il Catechismo bellarminiano. Ma nulla può paragonarsi al fervore catechistico del XIX secolo e più ancora del XX; anche nel primo di questi periodi continuarono a sorgere le congregazioni religiose miranti a questo fine; basterà citare quella dei Petits-Frères fondata da Jean-Marie La Mennais; i Piccoli Fratelli Maristi, del venerabile Marcelino Champagnat; l’Istituto della Carità, fondato da Antonio Rosmini; l’Opera Salesiana di san Giovanni Bosco ecc., che si dedicarono all’insegnamento in genere, ma sempre orientandosi verso l’insegnamento della religione. Parallelamente al sorgere delle congregazioni catechistiche possiamo segnalare la comparsa di manuali di catechetica.
Nel Concilio Vaticano  I si trattò la questione dell’unificazione dei catechismi, ma il progetto restò sospeso. L’attività catechistica però continuò: un degno frutto ne furono i vari congressi catechistici nazionali e regionali; poi l’enciclica Acerbo nimis di Pio X (1905), contenente severe e precise norme per una razionale e organica istruzione catechistica; infine la costituzione di un apposito ufficio catechistico presso la Santa Congregazione del Concilio, allo scopo di promuovere l’insegnamento religioso in tutto il mondo. Oggi, in seguito all’impulso dato dal Concilio Vaticano II è in atto in tutte le nazioni cattoliche un vigoroso rinnovamento della didattica catechistica in base alle nuove acquisizioni pedagogiche e alla rivalutazione del metodo storico nella presentazione del cristianesimo. Si ricorda infine che il Codice di diritto canonico dedica particolare attenzione all’istruzione catechetica, regolamentandola con i canoni 773-780.

Il Nuovo catechismo

Nel corso del Sinodo  straordinario, svoltosi a Roma nel 1985, in occasione del 20° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, i vescovi espressero il desiderio che venisse composto un Catechismo o Compendio di tutta la dottrina cattolica per quanto riguardava sia la fede  sia la morale, punto di riferimento per i catechismi preparati nelle diverse regioni. I lavori iniziarono nel novembre 1986 e terminarono nell’aprile 1992. Con la costituzione apostolica Fidei Depositum (FD) papa Giovanni Paolo II approvò e promulgò il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC), noto come Nuovo catechismo. Il CCC si propone di essere un’esposizione positiva e serena della fede cattolica che trasmette “i contenuti essenziali e fondamentali in modo completo e sintetico” e si pone inoltre come punto di riferimento per i catechismi locali.