Dizionario del Cristianesimo

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Vocabolo tipico del Secondo Testamento, dove il greco euanghèlion eredita non solo il significato dell’uso classico ed ellenistico del termine, ma anche quello che attraverso la versione dei Settanta proviene dall’uso del Primo Testamento ebraico. In Omero euanghèlia (plurale) sono il premio dato a chi reca buone notizie, in Aristofane il sacrificio di ringraziamento per una buona notizia. Più tardi il vocabolo indica semplicemente la buona notizia. Nel Primo Testamento si afferma presto quello di lieta notizia in rapporto alla futura salvezza promessa da Dio  a Israele. Nel Secondo Testamento (76 volte il sostantivo, 54 il verbo: portare il lieto annunzio, evangelizzare) indica la predicazione di Gesù o la predicazione su Gesù . Solo verso la metà del II secolo il vocabolo indica il libro che contiene la buona novella ed “evangelista ” lo scrittore del libro, soprattutto quando si distinguono definitivamente i quattro Vangeli “canonici ” (di Matteo, Marco, Luca e Giovanni) da tutti gli altri scritti del Secondo Testamento e dai Vangeli apocrifi . Vangelo significa allora un libro che narra vicende della vita terrena di Gesù e che è stato riconosciuto dalla regula fidei della Chiesa . L’ordine del loro elenco corrisponde forse a quello della successione nella composizione, ma è cosa discussa: oggi la maggioranza dei critici tende a dare la precedenza a Marco. Una minoranza ne data la composizione nei primi decenni di vita della Chiesa, mentre la maggioranza la pone nell’ultimo trentennio del I secolo, a partire dall’anno 70 o poco prima. Il loro genere letterario ha analogia con le biografie o con i memorabilia antichi, ma se ne stacca pure per caratteristiche proprie, essendo un compendio che abbraccia elementi biografici e didattici. Nei quattro Vangeli corre una netta distinzione fra i primi tre, chiamati sinottici (perché è possibile leggerli “sinotticamente” su tre colonne parallele) e Giovanni. Di grande importanza è lo studio della formazione dei Vangeli, così come particolarmente interessante è lo studio della “recezione” di queste opere, il dibattito sul loro valore storico e la ricerca della loro intenzionalità teologica.